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Il primo litorale ionico: da Torre Lapillo a Santa Maria al Bagno

Il primo litorale ionico: da Torre Lapillo a Santa Maria al Bagno

Tabella di marcia: da Veglie a Torre Lapillo 12 km; per arrivare a Porto Cesareo altri 5 km; successivamente dopo 6 Km si giunge a S. Isidoro, infine, fine, con  ancora 12 km si arriva a Santa Caterina. Gli ultimi 2 km ci portano a Santa Maria al Bagno. Chilometri complessivi 37 km.

Stagione consigliabile: da aprile a ottobre.

Da Veglie si percorre la strada provinciale che collega Veglie a Torre Lapillo, prima meta del nostro itinerario; è sicuramente una delle più frequentate marine sullo Jonio.

Mare pulito  e cristallino, finissima sabbia bianca da fare invidia a tantissime località turistiche di maggior importanza, stupendi fondali per chi ama esplorare gli abissi del mare: sono queste le carte vincenti di questo angolo di paradiso, che arriva a toccare le circa tremila presenze nel periodo estivo. La Torre, da poco restaurata (che da il nome alla località) anticamente chiamata Torre di S. Tommaso, fa parte delle torri costiere volute da Carlo V, servivano a fare da vedetta contro le incursioni dei Turchi. Fu terminata nel 1568. 

Di forma quadrata ha un’altezza di 17 metri. Anticamente venne mantenuta, insieme anche alla torre di Castiglione (oggi distrutta), con le tasse dei cittadini di Veglie; oggi, invece, ci pensano i maggiori operatori in loco, che forniscono mezzi e attività per il soggiorno estivo per questa marina che, nel periodo invernale diventa quasi disabitata. 

Percorrendo la litoranea verso sud, fiancheggiando dune di sabbia , il bacino grande e il bacino piccolo, e i diversi stabilimenti balneari, si arriva a Porto Cesareo, cittadina di mare molto conosciuta, di 4.700 abitanti che tocca le 80.000 presenze nei due mesi estivi. Porto Cesareo è sicuramente la piazza di tutto il nord salento conosciuta anche per il buon pesce che viene pescato in zona, soprattutto la triglia .

A differenza  di Torre Lapillo, Porto Cesareo è caratterizzata da scogli, isolotti, ma poca spiaggia; indubbiamente però è ricca di strutture turistiche. Inevitabile è una passeggiata nel lungo mare dove si scorge il porticciolo turistico e l’isola Grande, conosciuta come l’isola dei conigli –  il più grande isolotto nella zona – a poche centinaia di metri dalla terra ferma: è un piccolo paradiso che vale la pena di essere esplorato, del resto è  facilmente raggiungibile con delle barche, che fanno da navetta da e per l’isola. La Torre di Cesarea situata in un’ampia piazza (N. Sauro), ora sede del corpo di  Guardia di Finanza, fu ricostruita nel lontano 1622 da Filippo IV.

Di notevole interesse, (trasferita nella nuova sede da poco sulla via per Veglie) è la stazione di ecologia e biologia marina con annesso museo, raccoglie molte specie marine del mediterraneo, raro è un’esemplare di foca Monaca. Tra gli appuntamenti dell’anno da non perdere nella prima decade di luglio la Sacra del Pesce organizzata dalla locale pro loco con annessa mostra di pittura e artigianato. Vengono conferiti premi alle barche con il miglior pescato e alle pescherie con la miglior qualità di pesce, una maggiore occasione per assaporare il meraviglioso pesce locale. 

Continuando la litoranea si arriva a S. Isidoro, altra località turistica estiva, conosciuta anche per le ottime “cozze di S. Isidoro” che si curano e allevano in zona. Continuando il percorso si arriva in un meraviglioso e incantevole promontorio, l’insenatura di Porto Selvaggio dal quale domina lo spettacolo di una costa che si perde a vista d’occhio, affiancata da una fitta pineta. Una volta arrivati non si può fare a meno di scendere lungo i sentieri che portano fino al mare. Diversi sono stati i tentativi di urbanizzazione, per fortuna però senza successo. 

Si prosegue ancora per pochi chilometri e si arriva a S. Caterina, bella  località per chi ama trascorrere le proprie vacanze in pace e tranquillità. Diverse sono infatti le ville signorili che la circondano, situata su un’altura dominata da una frastagliata costa. 

Quasi attaccata è S. Maria al Bagno ultima meta del nostro itinerario conosciuta anche per le “Quattro Colonne” cosiddetta per i resti della torre del Fiume che costituiva la principale costruzione nei dintorni e della quale rimangono solo i quattro balaustri angolari. Caratteristica e suggestiva è anche la “Montagna Spaccata “, si tratta di un grosso scoglio diviso dalla strada panoramica  che la attraversa, è comunque una rinnovata località turistica per chi ama la tranquillità di una vacanza tra scogli e limpidissimo mare.

Di Giovanni Petito

Immagine di Elia Clerici da Pixabay 

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