È morta la serietà
“In merito al servizio di refezione scolastica, oggetto in questi giorni di alcune notizie fuorvianti e inesatte” l’amministrazione, in una lettera pubblicata il 18 u.s., scrive: “MASSIMA ATTENZIONE ALLA LEGALITÀ, ALLA TRASPARENZA E ALLA TUTELA DEI BAMBINI” MA NON ALLA SERIETÀ, AGGIUNGO IO.

Perché una parte della lettera dell’amministrazione non mi sembra seria?

Per alcuni dati taciuti e per una incoerenza.

Il comunicato tace di dire che la revoca della delibera di Giunta n. 119/2025 del 18 giugno 2025 è avvenuta il 1° agosto con delibera della Giunta n. 139, cioè dopo l’intervento della Guardia di Finanza (notizia del 28 luglio 2025). Nella narrativa della delibera di revoca di agosto questa notizia non compare. Stranamente anche in questa lettera pubblica la notizia è taciuta. E la revoca è solo merito di una attenzione degli amministratori alla legalità e alla trasparenza.
Il comunicato sostiene che la motivazione della revoca è stata: “una sola offerta, ritenuta insufficiente per garantire pluralità e concorrenza”. E questo in generale è un motivo valido, anche politicamente, purché sia applicato sempre.

Un mese e mezzo dopo, invece, nella determina n.701 del 15 settembre 2025 si legge: “ Preso atto che, entro il termine per la presentazione delle offerte, previsto per il 25/08/2025, ha presentato offerta esclusivamente n. 1 (uno) operatore economico, ovvero Soc. La Fenice S.r.l.”. Con poca coerenza, un appalto per i servizi di trasporto scolastico, per 5 anni e per un importo complessivo di € 683.293,974, è stato assegnato a una sola ditta partecipante alla gara. Per giunta, è la stessa unica partecipante alla gara per la mensa scolastica. Perché in questo caso “una sola offerta, non è stata ritenuta insufficiente per garantire pluralità e concorrenza”?

Tenendo conto di tutto quello che è stato scritto in questi due mesi, di tutto l’impegno di tanti genitori messo in atto, in forma di collaborazione e di doverosa partecipazione, ciò che emerge da una semplice lettura della nota dell’amministrazione, da parte dei cittadini che non sono stupidi, è che è morta la serietà.

La serietà comporta il nitore delle parole, la coerenza dei gesti. La serietà non corrisponde all’esibizione di un ruolo pubblico e a difenderlo in ogni modo, anche con arroganza e reticenza. Quella serietà che un cittadino chiede al suo chirurgo, al comandante del suo volo aereo, al suo commercialista, ha ragione di pretenderla anche dai suoi amministratori.

La serietà non è sinonimo di autorevolezza ma ne è la condizione, la introduce.

Mi sono chiesto quando in questi ultimi due anni e mezzo ho sentito uno della maggioranza dire: “ho sbagliato” o “abbiamo sbagliato”; “grazie per la partecipazione che ci aiuta a pensarci sopra”, “grazie delle critiche”.

Se per la vecchiaia ho perso la memoria, mi scuso
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19/09/2025
Antonio Greco