Ancora domande!

La scuola elementare e la scuola dell’infanzia sono in questo periodo al centro dell’attenzione dei cittadini vegliesi, in particolare, di operatori economici, di personale scolastico e dei genitori. Hanno fatto notizia le enormi criticità della passata e futura gestione della mensa scolastica: un bando per un servizio di tre anni per un importo di € 929.872,80, poi annullato; il bando per il servizio del trasporto scolastico per 5 anni e per un importo complessivo pari ad € 667.931,55, scaduto in queste ore (anche in questo caso non mancano malesseri!); l’attenzione si è poi spostata sulla gara per l’affidamento a soggetti terzi del servizio per la gestione dell’asilo nido comunale per un importo ancora maggiore, per un valore complessivo di € 1.798.453,80.

Per una somma di € 3.396.258,15 l’attenzione è giustificata e doverosa.

Il 18 giugno 2025 la Giunta comunale ha deciso le regole per affidare in gestione ai privati l’asilo nido comunale per tre anni scolastici. Il servizio riguarda l’educazione dei bambini da 0 a 3 anni.

La gara è stata seguita dalla Centrale Unica di Committenza (CUC) “Union3”. Gli atti di gara, invece, sono stati approvati e gestiti dal Comune.

Appalto e cifre in gioco

La gara è stata aggiudicata alla “Orsa Cooperativa Sociale”, di Bergamo per un importo di aggiudicazione di € 1.521.765,00 oltre Iva e/o altre imposte di legge, salvo proroga tecnica per una durata presuntiva di 6 mesi.

Alla scadenza del bando, l’8 agosto, sono pervenute 4 offerte così valutate:

1. La Scintilla Società Cooperativa Sociale, di Trepuzzi, punteggio 60,37;

2. Raggio di sole – Società Cooperativa Sociale, di Casoria (Na), punteggio 92,5;

3. Orsa Cooperativa Sociale, di Bergamo, punteggio 98,37;

4. Regina Della Pace Società Cooperativa Sociale, di Galatone, punteggio 63,94.

La cooperativa vincitrice dovrà intestarsi le utenze e pagare al Comune un affitto di soli € 300,00 al mese, cioè € 3.600,00 l’anno, indipendentemente dai mesi di utilizzo.

Domande alla Giunta Comunale

Da queste informazioni emergono alcune domande politiche rivolte alla Giunta Comunale.

  • Si sapeva da tempo che il contratto con la vecchia associazione scadeva, ma tutto si è svolto molto in fretta e le offerte sono state esaminate a cavallo di Ferragosto. Nonostante questa fretta, con determina n. 656 del 28/08/2025, è stato necessario prorogare il servizio fino al 31.10.2025 alla cooperativa “GENSS” di Monteroni. Non si poteva organizzare la gara con più calma e anticipo?
  • Sorprende che proprio la GenSS di Monteroni, che ha gestito il servizio per anni, non abbia partecipato. La gara è stata vinta da una cooperativa di Bergamo, la “Orsa”, un grande gruppo con un fatturato di € 41.135.168,00 (2024) e 1659 dipendenti (2025). Ovviamente non potrà gestire tutto da Bergamo: chi sarà il referente in Puglia o nel Salento?
  • La Giunta Comunale ha fissato l’affitto da pagare al Comune in soli € 300 al mese. Nella documentazione non è spiegato come sia stata calcolata questa cifra. Se non c’è una motivazione precisa, non c’è il rischio di un danno economico per il Comune?
  • Sulla Commissione che ha valutato le offerte: oltre al Segretario Generale, ci sono state due persone esterne (una di Matino e una di Campi). Non c’erano funzionari comunali vegliesi in grado di svolgere questo compito?
  • Infine, sul personale impiegato: il capitolato prevede per 60 bimbi sette educatori/educatrici a tempo indeterminato + uno in presenza di un bimbo disabile; 3 addetti ai servizi generali; personale per la cucina. La tabella “Dati personale impiegato nel servizio” del bando di gara prevede soltanto la tutela del posto di lavoro di sette educatori/educatrici. E gli altri attualmente impiegati che faranno? Resteranno precari?

Mi potrei fermare qui. Ma perché non si pensi che la mia è una polemica sterile, esprimo il motivo vero che mi spinge a intervenire su questo caso.

Il problema della continuità educativa

L’attuale gestione indiretta è semplice: il Comune fa un bando, affida l’asilo a un privato, incassa poche centinaia di euro, ogni tanto controlla la struttura, ma in pratica l’assessore al ramo e la Giunta si limitano a sistemare a pratiche burocratiche e per tre anni non ci pensano più. Così però il Comune rinuncia al proprio ruolo educativo.

Eppure, i Comuni hanno un ruolo protagonista nel governare l’offerta educativa per i bambini sotto i tre anni nel loro territorio. Si tratta di un compito di coordinamento pedagogico e di creazione di relazioni strutturate tra pubblico e privato, particolarmente importante, poiché all’aumento della domanda delle famiglie ha corrisposto la crescente presenza dell’iniziativa privata nel settore.

Se presa sul serio, anche una gestione indiretta del nido comunale comporta impegno e difficoltà. Cambiare gestore ogni tre anni per un asilo nido non è come cambiare ditta per la mensa o per il trasporto scolastico.


Come si garantisce la continuità didattica se cambia gestore ogni tre anni? Chi verifica che il nuovo progetto educativo si colleghi a quello precedente? L’ufficio responsabile del servizio e la Commissione di gara hanno davvero le competenze per valutare un progetto pedagogico?

Il progetto pedagogico ed educativo da presentare in sede di gara (Relazione tecnica) dovrà rispettare le prescrizioni di cui al presente Capitolato ed avere come punto fondamentale la centralità del bambino considerato nella sua complessità di persona”. Così recita il capitolato di gara.

Ma quale indirizzo educativo ha dato la Giunta? Le sette educatrici degli anni scorsi sono state consultate? I genitori dei bambini che frequentano l’asilo da più anni sono stati coinvolti?
E perché le relazioni tecniche delle quattro cooperative non sono pubbliche? La proposta vincente della “Orsa” ha tenuto conto della continuità educativa?

Il ruolo dei genitori e la gestione sociale

Per rispetto delle lavoratrici, dei genitori e dei bambini, è urgente che il progetto educativo della cooperativa vincitrice sia reso pubblico.

Un tempo la formazione dei piccoli a Veglie era gestita dalle suore dell’asilo Verrienti, con un lodevole e importante ruolo di supplenza del mancante servizio pubblico e con un approccio prevalentemente religioso ma chiaro. I genitori sapevano bene cosa aspettarsi.

Oggi, in cui il sistema nazionale di educazione da 0 a 3 anni è affidato ai Comuni, i genitori di Veglie sanno quale progetto educativo viene proposto ai loro figli? Ho molti dubbi. E temo che neppure gli amministratori lo sappiano: si limitano a un’offerta burocratica e a qualche raccomandazione sul personale.

Sono convinto che dal basso può avvenire il cambiamento. Solo una vera gestione sociale, anche se affidata a privati, può dare nuova qualità al servizio e aiutare famiglie e bambini. A Veglie, purtroppo, non si vedono ancora segnali in questo senso. Genitori sensibili, fatevi avanti! Se non vi muovete voi, la burocrazia andrà avanti a scapito dei nostri bambini e di chi ci lavora.

3 settembre 2025

Antonio Greco